Campo Invernale E/G: Natale 1914

Scout 27_12_14 Blello-6220Per noi ragazze e ragazzi del Reparto sotto le festività è giunto uno dei momenti più attesi dell’anno: il Campo Invernale!
Giunti a Blello,  piccolo paese della bergamasca e meta del nostro campo, siamo stati accolti da una fitta nevicata ma ci vuol ben altro per fermarci, e con lo zaino in spalla e un sorriso sul volto siamo saliti fino alla casa che ci avrebbe ospitato. Che vista da lassù!
Con curiosità ed entusiasmo abbiamo affrontato la tematica del campo “Natale 1914: la Piccola Tregua nella Grande Guerra” e come i fanti di 100 anni fa ci siamo dotati dei nostri fucili (a molletta ed elastico) e siamo partiti verso il Fronte. Le attività, la catechesi, i filmati e le lettere dei soldati scritte in quei difficili giorni ci hanno fatto solo immaginare cosa significasse la guerra e quanta sofferenza i combattenti, ragazzi poco più grandi di noi, dovettero affrontare lontano dalle loro famiglie e dalle loro case. Lontano dalla Pace. Una sera abbiamo anche sperimentato cosa vuol dire star al freddo e mangiare quel poco che c’era: fuori nella neve con la nostra gavetta in mano abbiamo aspettato e ricevuto quel poco rancio che c’era (sempre tanto rispetto a quello che era realmente per i poveri soldati) e ce lo siamo fatto bastare, riflettendo su quanto importante è il cibo e quanto siamo fortunati ad averne a disposizione a nostro piacimento.
Scout 27_12_14 Blello-6244Le cinque squadriglie del Reparto si sono poi cimentate nel rappresentare con varie tecniche espressive il contenuto di alcune lettere dal fronte da noi scritte immaginando i patimenti, le asprezze e il pianto non solo di chi era in guerra, ma anche di chi a casa attendeva il ritorno dei cari.
L’ultima sera abbiamo poi raccolto tutte le nostre riflessioni e le nostre emozioni in una Veglia dove ognuno, riflettendo anche sul discorso tenuto da Papa Francesco a Redipuglia quest’anno, ha scritto quello che si sentiva dentro e che aveva nei giorni ragionato e riflettuto sulla Guerra.
E’ stato comunque un momento di divertimento con tanti giochi, abbiamo scoperto che il nostro nemico è come noi ma con la divisa di un colore diverso e abbiamo percorso anche vari sentieri in salita e nella neve, come veri fanti. Ma la guida e lo scout sorridono e cantano anche nelle difficoltà e così abbiamo imparato e cantato anche alcune canzoni della Grande Guerra scritte dai soldati per confortarsi e darsi animo (e per passare il tempo delle lunghe marce).
Insomma un Campo con la C maiuscola dove ognuno di noi ha sicuramente portato a casa un pezzetto di Storia e la consapevolezza che le guerre non sono mai giuste e che anche in momenti difficili e di tragedia gli uomini possono tirare fuori la loro parte migliore avvicinandosi all’altro che non è più il nemico, ma è noi stessi visti in uno specchio con un colore di abito diverso.

Buona caccia!
Sara Riva

Fotografie di Mauro Cocchetti

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