All’alba del 27 dicembre, il Reparto Andromeda del Rovato 1 è partito verso la casa Pissisidolo a Bagolino. Il tema del campo di quest’anno è stato ispirato al film “Miss Peregrine e la casa dei ragazzi speciali” su cui anche le stesse attività si sono basate.
Nonostante l’iniziale imprevisto, l’alta squadriglia è riuscita a organizzare e proporre attività che hanno permesso di trascorrere momenti di gioco e di svago tutti insieme. Durante la prima giornata, con slittini alla mano, i ragazzi hanno avuto modo di esplorare la zona nevosa circostante con tanto di divertimento e risate. L’arrivo di Don Giuseppe ha portato con sé catechesi ricche di riflessioni inerenti al “come porsi verso l’altro”, le quali hanno poi accompagnato i ragazzi per l’intero campo.
Nel corso della penultima notte si è svolta la veglia, nella quale sono stati proposti ben due testi accompagnati da una tazza di camomilla. Il pomeriggio seguente, ancora provati dalla nottata precedente, si è tenuto il temuto consiglio della legge, interrotto da una buona merenda a base di cioccolata calda. Terminato e durato meno del previsto, la serata è stata animata dalla tanto attesa fiesta a tema elegante, concludendo così anche l’ultima delle serate del campo. La mattina del ritorno, alquanto sofferta a causa dell’impantanamento di uno dei pullman, caricati gli zaini il Reparto è potuto ripartire alla volta di Rovato.
Questi quattro giorni sono passati molto velocemente, ma nonostante ciò ci hanno regalato esperienze e ricordi unici e indimenticabili!!!
Seguendo le orme di Arlo alla ricerca dell’amicizia e dell’essere famiglia, noi ragazzi del noviziato siamo partiti per vivere la nostra prima route invernale.
Dopo aver raggiunto la stazione ferroviaria di Casalmaggiore e aver percorso un lungo tratto di strada a piedi, suddiviso nei tre giorni a disposizione, siamo giunti alla nostra destinazione finale, Bologna, dove eravamo attesi dal clan, impegnato in una route di servizio.
Durante il cammino abbiamo rafforzato il legame che già ci univa da diversi anni, sebbene la fatica, dovuta anche al pesante zaino, abbia tentato di ostacolarci e rallentarci.
Col passare dei giorni abbiamo avuto l’opportunità di riflettere su noi stessi, affrontando e condividendo i nostri pensieri sui temi dell’amicizia e della famiglia.
Mettendo un po’ di se stesso, ognuno di noi ha contribuito a creare un clima positivo in cui è stato possibile vivere belle esperienze. Il contatto con la gente del posto e l’accoglienza di chi ci ha ospitato ci ha arricchito e ci ha fatto comprendere appieno il vero significato del servizio verso il prossimo.
Ognuno di noi ha vissuto l’esperienza in modo diverso, ma per tutti è stata un’opportunità di crescita e un modo per mettersi in gioco, sfidando i propri limiti.
Buona Strada!
Andrea, Emma, Filippo, Flavio, Jolanda e Paolo
Eccoci qui! Siamo tornati noi del Clan sempre pronti e sempre attivi.
Questo inverno abbiamo deciso di tuffarci in un’esperienza un po’ nuova: una route di servizio. Meta predestinata Bologna, in una mensa dei poveri gestita dalla Caritas e in un’associazione che si occupa di persone affette da varie disabilità, Il Ponte.
Siamo partiti verso le 13:30 del 5 gennaio dalla stazione di Rovato, breve cambio a Verona e poi eccoci a Bologna Centrale intorno alle sei. Siamo stati ospitati nell’oratorio Don Orione, base del Bologna 5, a tre quarti d’ora circa a piedi dal centro della città.
La mattina dell’Epifania abbiamo celebrato la Santa Messa dal bellissimo Santuario della Madonna di San Luca, posizionato su un colle a sud del centro della città e a cui si arriva attraverso dei lunghissimi e caratteristici portici. Qui dopo la messa c’è stato tempo anche per un momento di deserto sul tema del servizio. Nel pomeriggio, raggiunti anche dal capo novizi, abbiamo prestato servizio tutti insieme alla mensa dei poveri: aiuto con la distribuzione del cibo, pulizia tavoli, lavaggio piatti, servizio distribuzione di vestiti o coperte e due chiacchere con gli ospiti della mensa.
Ma non pensiate che non ci siamo anche goduti le bellezze di Bologna! La mattina successiva infatti i capi hanno organizzato per noi una fantastica caccia al monumento per le vie del centro con meta finale la stazione Centrale, proprio sotto l’orologio fermo alle 10:25, ora dell’ attentato che lì avvenne sabato 2 agosto 1980 da parte dell’estrema destra italiana. Dopo pranzo abbiamo svolto nuovamente servizio, ma per questioni logistiche ci siamo divisi: un gruppo è tornato alla Caritas, l’altro invece ha passato il pomeriggio al Ponte, un’associazione che prepara giochi e attività di svago per persone affette da varie disabilità, più o meno gravi. La sera abbiamo accolto il nostro Noviziato, in arrivo dalla loro prima route di cammino e abbiamo presentato loro la Carta di Clan.
Nonostante le disavventure (tra cui uno sciopero dei treni regionale), il giorno successivo siamo arrivati a Rovato in tempo per la messa delle 11 e per un punto della strada accompagnato da pizza, felici, un po’ assonnati e bagnati per la pioggia!!
“Perché gli alberi che sembrano stare ognuno per conto proprio, in realtà hanno molte mani che si cercano, si toccano, si intrecciano e stringono sotto terra”
Un grande intreccio di mani, una grande stretta di anime e un’esplosione di sorrisi: è questo ciò che abbiamo avuto la fortuna di vivere in questo splendido campo invernale a Magno di Gavardo. In questo posto quasi magico abbiamo avuto modo di riflettere su quanto siamo tutti legati da un unico Padre che dona luce alla nostra vita. Dopo aver incontrato Maria, Giuseppe e la stella cometa abbiamo potuto racchiudere con un simbolo il nostro percorso con la realizzazione di candele che, oltre a ricordarci di questa esperienza (ognuno ne ha portata a casa una), potremo donare come simbolo di unione.
Le giornate sono state dense di giochi, attività manuali, canti e racconti grazie ai quali ci siamo senz’altro divertiti e abbiamo avuto modo di riflettere sul senso di fraternità che ci lega.
Coccinelle e Lupetti hanno vissuto insieme molti momenti e si sono sperimentati anche nella realizzazione di servizi domestici utili a migliorare la vita di tutti e a sviluppare il senso di comunità. Abbiamo giocato insieme e svolto numerose attività che ci hanno permesso di stringere e consolidare legami, infatti ai consigli della Rupe e della Grande Quercia lupi e cocci si sono reciprocamente ringraziati e molti hanno sottolineato la bellezza di queste relazioni.
Sia il Branco che il Cerchio hanno vissuto anche dei momenti distinti per poter proseguire nei rispettivi progetti e racconti. Le coccinelle hanno accompagnato Cocci lungo il suo percorso e i lupetti hanno seguito Mowgli alle Tane fredde.
Abbiamo accolto diversi fratellini che hanno vissuto l’importante cerimonia delle Promesse e letto molta emozione e gioia nei loro sguardi: siamo tutti orgogliosi di poter giocare insieme in questa grande famiglia che è quella degli scout!!!
C’era chi ha tanto sperato in un po’ di neve e invece si è divertito lo stesso a correre nel fango, chi ha superato le proprie difficoltà grazie ad una parola buona o ad una mano tesa di un fratellino; c’è chi ha assaggiato piatti nuovi (qualcuno ha chiesto di poter terminare una cena con il sedano!); c’è chi ha perso scarponi che poi ha ritrovato; c’è chi ha faticato ad addormentarsi e chi si è sdraiato accanto a lui affinché si sentisse voluto bene; c’è chi ha perso un dentino (o 2) e ha visto quanto sia organizzata la fatina dei denti che trova sempre tutti; c’è chi è invecchiato al campo e a cui abbiamo dedicato una festa con super torta preparata dai nostri Kambu. Insomma ne abbiamo viste di tutti i colori ed è grazie a questo arcobaleno di anime che ognuno di noi può dire di avere un ricordo speciale nel proprio cuore.