“Insegnare ai bambini a diventare uomini, insegnando agli uomini a ritornare bambini”.
Così sintetizzava la vocazione dello scautismo Padre Jacques Sevin S.J., fondatore dello scoutismo cattolico in Italia.
E’ da cento anni che uomini e donne – capi – insegnano ai bambini a diventare uomini e donne trovando la bellezza del proprio servizio nell’imparare donando ovvero, ritornando ad essere bambini loro stessi. Dopo cento anni di giochi, avventure e servizio possiamo dire che lo scautismo cattolico in Italia è stato proprio un dono offerto a questo secolo, cosi da sottolineare che quelle intuizioni di allora sono risultate profetiche. La nostra Chiesa con Papa Francesco ci invita a costruire ponti e non ad erigere muri, ci invita a dare speranza e fiducia alle giovani generazioni e non incutere paura e terrore.
E la celebrazione di questa importante ricorrenza sarebbe già stata sufficiente per dare contenuto alla nostra uscita di chiusura dell’anno scout 2015-2016, tenutasi a Piazzole (Base Scout nazionale sita in Gussago) sabato 4 e domenica 5 giugno, ma altre 100 candeline dovevano essere spente in quella occasione, quelle che ricordavano che esattamente 100 anni fa, nel dicembre del 1916, il nostro fondatore B.P. concludeva e dava alle stampe la prima edizione del “Il Manuale dei lupetti”. Nacque così il Lupettismo come metodo educativo; nacque la Giungla come ambiente e come straordinario strumento di gioco e di crescita!
Dopo un breve momento inziale per ricordare che lo scoutismo è uno dei modi, o meglio uno degli stili, di vivere la religione, perché come ricorda B.P. “…la religione non ha da “entrarci” perché è già dentro. Essa è il fattore fondamentale che pervade tutto lo Scoutismo…”, grazie al prezioso aiuto dei genitori disponibili a seguirci in ogni nostra avventura, a cui va il nostro grazie, siamo partiti alla volta di Piazzole per vivere nel pomeriggio il lancio delle vacanze estive ciascuno secondo il tipico stile della propria branca: branco, cerchio, reparto e clan/fuoco.
La cena è stata occasione di radunare tutto il gruppo, che quest’anno conta 101 iscritti, e vivere la serata rievocando uno dei racconti che il vecchi lupi non sono soliti raccontare di frequente al branco: Rikki Tikki Tavi. E come di consueto dopo il racconto il gioco è stata l’occasione per sperimentare in prima persona quanto abbiamo ascoltato.
La colazione ha dato l’occasione a tutti di verificare l’impegno preso alla partenza della nostra uscita: trovare il modo di rendere dolce il nostro incontro, e come strumento di verifica una zolletta di zucchero consegnata alla partenza che, in base al nostro impegno, poteva o no essere usata per addolcire la nostra bevanda. Perché si sa “Dio è come lo zucchero che la mamma ogni mattina scioglie nel latte per prepararmi la colazione. Io non vedo lo zucchero nella tazza, ma se la mamma non lo mette, ne sento subito la mancanza.”
L’avvincente racconto dell’Ankus del Re è stato il filo conduttore dei giochi della nostra mattinata, racconto che non ha incantato solo i più piccoli ma ha incuriosito anche coloro che erano arrivati a Piazzole per celebrare con noi la S. Messa; un sincero grazie a Don Marco, curato di Cologne, che durante l’omelia ci ha ricordato che lo scoutismo è un’occasione e una palestra di fraternità e la prossimità tra le persone.
Nonostante la pioggia il pranzo vissuto con i genitori è stato davvero un occasione di vivere quella gioia profonda di stare insieme rievocando le parole belle della preghiera della Route “insieme nella semplicità di quello che si è, insieme nella convinzione di aver ricevuto tutto da te, insieme nel tuo amore”.
Il lancio dei festeggiamenti verso il decimo anniversario di apertura del Gruppo Scout Rovato 1 con l’apertura del bando di gara (QUI IL REGOLAMENTO) per il logo e per la canzone dell’evento, unitamente alla consegna del simbolo – una matita per lasciare il segno – hanno chiuso la nostra uscita e il nostro anno scout, con la speranza che le attività vissute, gli incontri fatti, le esperienze provate davvero abbiamo lasciato qualcosa di bello e buono in ciascuno di noi, abbiamo lasciato un modo differente di guardare le cose, abbiamo scritto nel cuore di ognuno che “il vero modo di essere felici, è quello di procurare la felicità agli altri”.
Buona Caccia, Buon Volo, Buon Sentiero, Buona Strada e buone vacanze estive a tutti.
(Alcune foto dell’uscita CLICCANDO QUI)
La Comunità Capi.